Ai nastri di partenza la XXI edizione del Festival della letteratura a Mantova, che si svolgerà dal 6 al 10 settembre, nella splendida cornice artistica di piazze, palazzi, chiese e teatri.
Ai nastri di partenza è la XXI edizione del Festival della letteratura a Mantova, che si svolgerà dal 6 al 10 settembre, nella splendida cornice artistica di piazze, palazzi, chiese e teatri, con un programma tanto ricco quanto vario di incontri letterari, di laboratori, di percorsi guidati, di spettacoli, di film e di concerti, senza tralasciare le tematiche di “genere”. Infatti a riguardo molti sono gli appuntamenti dai libri appena stampati alla riproposizione di antiche figure storiche perseguitate ed oggi rivalutate per giungere alle conquiste civili più recenti con numerose presenze, titoli ed argomenti femminili (1). En passant ecco qualche segnalazione fugace.
Il 6 settembre, presenti le giovanissime autrici, Francesca Cavallo ed Elena Favilli, si parlerà di uno dei casi letterari dell’anno “Stasera ti racconto le bambine ribelli”, lettura consigliata dagli otto anni in su, con il racconto fiabesco delle biografie di cento donne arricchite da belle illustrazioni e la cui quarta di copertina recita “Alle bambine ribelli di tutto il mondo: sognate più in grande, puntate più in alto, lottate con più energia. E, nel dubbio, ricordate: avete ragione voi”. Il giorno successivo sarà ospite Donatella di Pierantonio, che con il suo “L’Arminuta”, affronterà un tema di stringente attualità, cioè quello della ricerca di una donna della sua famiglia biologica.
Venerdì 8 settembre con Naomi Alderman ed il suo “Ragazze elettriche” si disserterà sull’interessante utopia del ribaltamento della schiavitù con la sottomissione degli uomini al potere femminile ed il quesito sulla bontà del riscatto femminile in questi termini. In occasione del centenario della nascita di Fernanda Pivano è stata ristampata la sua traduzione di “Autobiografia di tutti”, di Gertrude Stein, intellettuale americana eclettica e talent scout di artisti e scrittori, che verrà presentata il 10 settembre. Oltre a queste ed altre numerose presentazioni di libri recenti si affronteranno i casi di donne processate ingiustamente e le cui storie sono tornate alla ribalta grazie al lavoro della ricerca paziente sia di archiviste che di storiche. Il 9 settembre con Elisabetta Mori, archivista presso l’Archivio Storico Capitolino, verrà riportata alla luce la vicenda di Beatrice Cenci, nobildonna romana giustiziata assieme ad alcuni suoi parenti per l’omicidio del padre dall’indole incestuosa e molestatrice. Domenica 10 settembre un altro appuntamento a tema è previsto stavolta con Federica Ambrosini, docente di storia della Repubblica di Venezia e Storia del Rinascimento presso l’Università di Padova, a proposito del processo per eresia a carico di Isabella Della Frattina, gentildonna vissuta nel sedicesimo secolo. Invece il 7 settembre a quante-i fossero interessate-i alle tematiche storiche del dopo-guerra si consiglia la proiezione del film “Tutte le anime del mio corpo”, di Erika Rossi, tratto dal libro omonimo di Lorena Fornasir, la psicologa clinica figlia di Maria Antonietta Moro, che fu partigiana sul fronte italo-jugoslavo e tenne segreto il suo diario scritto tra il 1943 e il 1945, scoperto dalla figlia soltanto nel 2009.
Tanti altri appuntamenti meritano di non essere mancati, se volete saperne di più, leggete le segnalazioni “femminili” della nostra agenda del festival di seguito riportata. Ci si conceda ancora poche righe per una breve parentesi generale riguardo alla tradizione mantovana di kermesse in senso lato analoghe perse nel tempo e con una madrina d’eccezione. A cominciare dal Quattrocento e più marcatamente dal Cinquecento con la corte dei Gonzaga Mantova annovera una grande tradizione di Accademie, per esempio quella “degli Invaghiti” oggi sede dell’Accademia Nazionale Virgiliana, come il luogo di studi, di confronti, di concerti, che da conclave prediletta delle élites anche europee divenne un importante riferimento istituzionale degli studi socialmente utili. Nel diciottesimo secolo questa svolta epocale fu voluta proprio da una donna, l’imperatrice Maria Teresa d’Austria (2).
MERCOLEDÌ 6 SETTEMBRE: Ore 16.00 – Aula Magna dell’Università – € 6,00 Luciana Mantero con Marina Terragni: PER DIVENTARE MADRI. La ricerca della maternità, per molte donne, si trasforma ancora oggi in una lotta senza quartiere contro ostacoli burocratici, attese per i trattamenti di fertilità, screzi con i propri compagni. Il tutto in un quadro legislativo – in Italia e in altri paesi – ancora molto contraddittorio e penalizzante, frutto di uno scontro ideologico consumato, come spesso accade, sulla pelle delle dirette interessate. Luciana Mantero è una giornalista argentina che ha vissuto in prima persona questa esperienza e che ha deciso, insieme ad altre donne di cui ha raccolto le testimonianze, di renderla pubblica per dare un significato politico a tante singole battaglie personali. Di queste storie di solitudini e rinunce, di desideri – e diritti – da affermare, l’autrice di Il desiderio più grande del mondo dialoga con la giornalista Marina Terragni.
Ore 16.00 – Archivio di Stato – Cortile – € 5,00 Francesca Cavallo ed Elena Favilli con Federico Taddia: STASERA TI RACCONTO LE BAMBINE RIBELLI – racconti di donne (adulti e bambini dagli 8 anni). Negli ultimi anni le piattaforme di crowdfunding hanno sostenuto “dal basso” un numero sempre maggiore di progetti di ogni tipo. Il libro per bambini che ha raccolto il finanziamento più alto della storia di Kickstarter nasce dall’idea di due ragazze italiane, in lotta contro gli stereotipi di genere ancora fortemente radicati nell’editoria per minori. Francesca Cavallo ed Elena Favilli hanno deciso così di raccogliere in un’unica opera le vicende di cento donne straordinarie che hanno cambiato il mondo, narrandole in chiave fiabesca. Le autrici di Storie della buonanotte per bambine ribelli si incontrano a Mantova con Federico Taddia per parlare di coraggio, curiosità e determinazione.
Ore 17.30 – Teatro Bibiena – € 6,00 Lea Vergine con Luciana Castellina e Antonio Gnoli: LA DOLOROSA EMOZIONE DELL’ARTE. “È inutile che lo spettatore cerchi nella visione di un’opera d’arte qualcosa che lo consoli. Troverà solo qualcosa che lo dilanierà. Starà a lui decidere come adoperarlo”. Dolore e bellezza sono le note a cui si intonano la vita e l’avventura intellettuale di Lea Vergine, critica d’arte tra le più acute e originali degli ultimi cinquant’anni in Italia. Autrice di volumi fondamentali come Il corpo come linguaggio e Attraverso l’arte/Pratica politica e organizzatrice di mostre che spesso hanno destabilizzato il comune sentire dell’Accademia, con L’arte non è faccenda di persone perbene ha ricostruito l’intenso percorso esistenziale che l’ha portata ad abbandonare l’amata Napoli dell’infanzia prima per Roma e poi per Milano, per dedicarsi a un culto dell’arte come ricerca rigorosa e morale del bello e come rifiuto di ogni estetismo. Ad accompagnarla in questo viaggio intimo e pubblico allo stesso tempo sono Luciana Castellina, protagonista delle lotte politiche e femministe degli anni ’60 e ’70, e il giornalista Antonio Gnoli. Coordina l’incontro Chiara Gatti, giornalista e critica d’arte.
Ore 21.15 – Palazzo Ducale – Piazza Castello – € 6,00 Chiamamanda Ngozi Adichie e Michela Murgia: LA PRINCIPESSA DEL MONDO LETTERARIO. Essere citati da Beyoncé in una canzone è una cosa che pochi possono vantare nel proprio curriculum, eppure Chimamanda Ngozi Adichie (Dovremmo essere tutti femministi, Americanah) è ormai nell’Olimpo della letteratura mondiale, a prescindere dalle hit musicali. Appena diciannovenne, lascia la natia Nigeria per trasferirsi negli Stati Uniti, creando così un ponte tra Africa e Occidente che torna come cifra stilistica dei suoi romanzi, sia che parli di amori, femminismo, lotte di classe, guerra o immigrazione. Icona della lotta al sessismo e al razzismo, ama ridere di se stessa ricordando che persino i suoi famigliari la chiamano “old lady” per l’eleganza e la saggezza che la contraddistinguono, e che dimostra nel modo fermo ma ironico con cui combatte gli stereotipi in tutte le sue opere. Parlando con Michela Murgia, l’autrice del recente Quella cosa attorno al collo tenderà un filo che lega le parole alle origini, per raccontare la sua doppia cittadinanza e la sua visione del mondo.
GIOVEDÌ 7 SETTEMBRE: Ore 17.00 – Palazzo San Sebastiano – € 6,00 Donatella Di Pierantonio con Michela Murgia: IN PROFONDITA’. Donatella Di Pietrantonio è un’autrice che indaga il rapporto tra madre e figlia, e lo fa con prospettive e in modi sempre diversi, fino a quelli più anomali, prima con Mia madre è un fiume e poi con il suo ultimo romanzo L’Arminuta , tra i finalisti al Premio Campiello di quest’anno. Sono libri in cui gli affetti, la metamorfosi dei sentimenti e l’identità dell’individuo costituiscono il nucleo fondamentale. Così come l’ambientazione, l’Abruzzo, terra della scrittrice, che fa da protagonista in tutte le sue storie, come luogo aspro e pieno di contraddizioni, che ospita e alleva queste donne. Dei propri libri parla con Michela Murgia.
Ore 18.30 – Palazzo D’Arco – € 6,00 Carolin Emcke con Cecilia Strada: LETTERE DALLA GUERRA. In un’epoca in cui l’informazione è a portata di tutti, il giornalismo deve essere un “valore aggiunto” che porta ricerca e accuratezza alle fondamenta di una storia. Così pensa Carolin Emcke, che lo scorso ottobre ha vinto il Premio del- la Pace assegnato dai librai tedeschi. Inviata per lo Spiegel nelle zone di crisi fino al 2006, l’autrice di Contro l’odio è stata diretta testimone di alcuni terribili conflitti contemporanei: ha viaggiato in Iraq, Kosovo e Afghanistan, descrivendo gli orrori della guerra e le violazioni dei diritti umani, mescolando uno stile narrativo con una riflessione filosofica sul male. In un mondo in cui il fanatismo religioso e nazionalista non ha confini, e in cui gli “altri” sono sempre il nemico, Emcke si batte coi suoi scritti per portare razionalità in una società che segue troppo ciecamente i dogmi dell’odio. La incontra Cecilia Strada di Emergency.
Ore 19.00 – Cinema Oberdan – € 4,00 TUTTE LE ANIME DEL MIO CORPO, di Erika Rossi – Italia/Slovenia, 2016, 63′ Presenta il film la regista Erica Rossi. Dopo la morte della madre, una donna trova il suo diario scritto durante la Seconda guerra mondiale, e scopre chi era veramente: una giovane donna che diventa partigiana, i suoi pensieri intimi e le sue riflessioni, la sua voglia di ribellarsi e combattere. Le parole della madre sono un dono che la figlia porta con sé nella vita di ogni giorno: è una psicoterapeuta che si occupa di bambini adottati. Non è forse la donna del diario la stessa che le ha trasmesso i valori in cui crede? Il film esplora la perdita come momento rivelatore, che ci permette di convivere coi nostri morti, ma anche di dare un senso alla memoria e all’eredità che ci hanno lasciato, perché ciò che dà forma alla nostra vita è anche ciò che più ci manca.
VENERDÌ 8 SETTEMBRE: Ore 11.30 – Archivio di Stato – Cortile – € 5,00 Frances Hardinge con Vera Salton: EROINE. adulti e ragazzi dai 12 anni Con L’albero delle bugie, definito da Patrick Ness come “geniale, misterioso, appassionante, meravigliosamente originale”, Frances Hardinge ha vinto il Costa Book Award 2015, uno dei più importanti premi letterari inglesi, assegnato per la prima volta a un libro per ragazzi nel 2001. Dall’ambientazione vittoriana e dalle cupe scogliere dove si nascondeva l’albero delle bugie, la scrittrice inglese con Una ragazza senza ricordi ci regala ora un’altra straordinaria e coraggiosa protagonista alle prese con un perfido architetto che vive tra il mondo reale e l’Altronde. Dei suoi romanzi intensi e magnetici, la scrittrice inglese parla con Vera Salton, libraia, antropologa e studiosa di letteratura e illustrazione per l’infanzia.
Ore 16.15 – Tribunale – € 6,00 Danilo Cravela e Michele Di Sivo con Elisabetta Bucciarelli: PROCESSO ALLE STREGHE. Giovanna Monduro fu condannata nel 1470 e giustiziata l’anno successivo per stregoneria, causando nella comunità della Valle del Cervo turbamenti che portarono alla messa in discussione dei patti di infeudazione. Il processo a Bellezza Orsini si tenne nei territori pontifici nel 1528, ma non ebbe conclusione: Bellezza si suicidò in carcere, consegnando ai posteri una confessione sul sabba e un suo manoscritto. Due storie emblematiche che riportano alla luce sospetti e pregiudizi con i quali molte donne si scontrarono per secoli e si inseriscono in un quadro geopolitico segnato dal conflitto tra autorità laiche e religiose. Le riportano alla luce gli archivisti Danilo Craveia e Michele Di Sivo, coordinati da Elisabetta Bucciarelli.
Ore 17.15 – Teatro Bibiena – € 6,00 Naomi Alderman con Bianca Pitzorno: IL POTERE. Vincitore del Baileys Women’s Prize 2017, il nuovo libro di Naomi Alderman, Ragazze elettriche, è sicuramente destinato a far parlare di sé. Se l’ambientazione e il contesto ci sono forse familiari – la distopia si è ritagliata un ruolo importante in questi anni – questo romanzo stravolge tutte quelle che sono le aspettative nei confronti di questo genere. Immaginatevi un mondo in cui gli uomini sono ridotti in semi-schiavitù, mentre le donne detengono il potere, uccidono, seviziano e compiono tutti quegli atroci atti che siamo abituati ad attribuire all’altra metà della specie umana. L’autrice ci mostra come l’abuso di potere non si fermi davanti alle differenze di sesso o razza, ma che sia, potenzialmente, senza confini. Il riscatto del genere femminile? O piuttosto la definitiva decadenza dell’umanità? Bianca Pitzorno ci scorta nel mondo di Naomi Alderman.
Ore 21.00 – Tenda Sordello – Ingresso libero Silvia Bencivelli ed Elisabetta Bucciarelli: AMICHE. È difficile definire un sentimento come l’amicizia, e lo è tanto più quando, col passare degli anni, la familiarità e l’abitudine continuano a reggere, e invece i discorsi, le cose in cui si crede, le scel te affettive sembrano farsi pericolosamente divergenti. Silvia Bencivelli (Le mie amiche streghe) ed Elisabetta Bucciarelli (La resistenza del maschio) provano a fissare il punto di rottura nelle relazioni tra donne.
SABATO 9 SETTEMBRE: Ore 10.30 – Tribunale – € 6,00 Manola Ida Venzo e Diego De Silva con Danilo Craveia: ONORE VIOLATO E VENDICATO: LIDIA CIRILLO E MATILDE RANDAZZO. Roma, fine della Seconda guerra mondiale. Due giovani, deluse dai soldati che le hanno sedotte, decidono di vendicare il proprio onore. Lidia Cirillo uccide il capitano inglese Sidney Lusch che le aveva promesso le nozze sebbene sposato e padre di due figli. Sostenuta dall’opinione pubblica, apparirà in un film dedicato alla vicenda. Matilde Randazzo, sua emula, tenta di uccidere il tenente Antonio Benetti dopo una vera e propria persecuzione nei suoi confronti, ma sarà scagionata in quanto “siciliana dal cuore caldo”. Riportano alla luce queste vicende l’archivista Manola Ida Venzo e lo scrittore Diego De Silva, coordinati da Danilo Craveia.
Ore 15.00 – Tribunale – € 6,00 Michele Di Sivo ed Elisabetta Mori con Danilo Craveia: PROCESSO A BEATRICE CENCI. Beatrice Cenci ha ispirato dipinti, film, opere letterarie e musicali, trasformandosi in un’icona senza tempo. Lei, la sua matrigna e i suoi fratelli furono accusati dell’omicidio di un padre violento e dissoluto. Il processo (1599) che si concluse con la condanna a morte per l’intera famiglia a eccezione di Bernardo, minorenne, le motivazioni dell’inflessibilità delle istituzioni romane, il ruolo rilevante dell’opinione pubblica sono stati oggetto di interminabili dibattiti. Li riportano alla luce gli archivisti Michele Di Sivo e Elisabetta Mori, coordinati da Danilo Craveia.
Ore 16.30 – Aula Magna dell’Università – € 6,00 Helena Janeczek e Vanna Vinci con Chiara Valerio: RICOSTRUIRE UNA VITA, racconti di donne. Da una parte Helena Janeczek, autrice di Lezioni di tenebra e Le rondini di Montecassino, che in La ragazza con la Leica ripercorre la vita di Gerda Taro, la prima fotografa morta su un campo di battaglia all’alba dei suoi ventisette anni, attraverso le persone che hanno segnato la sua vita: Robert Capa, il suo compagno, che le ha insegnato ad usare la Leica, gli amici Ruth Cerf e Willy Chardack. Dall’altra Vanna Vinci che con il suo tratto inconfondibile e la sua sensibilità di artista ha ridato vita all’esistenza privata e artistica di Tamara De Lempicka e Frida Kahlo. Su come ricostruire una vita per restituirla ai lettori di oggi, le due autrici si confrontano con Chiara Valerio.
Ore 18.30 – Palazzo Ducale – Piazza Casello – € 6,00 Elizabeth Strout con Lella Costa: L’AMICA RITROVATA, racconti di donne. “Io mi faccio ispirare dalle donne normali come le mie amiche o le signore che incontro al supermercato: sono diversissime le une dalle altre, ma nella quotidianità tutte esprimono fragilità e forza allo stesso tempo”. Elizabeth Strout, affezionata frequentatrice di Festivaletteratura e autrice del recentissimo Tutto è possibile (ideale seguito di Mi chiamo Lucy Biarton ), è nota per la straordinaria sensibilità con cui sa raccontare la psiche femminile e dipingere storie familiari che si dipanano nella provincia americana, dove spesso le donne sono il cuore della narrazione. Ormai sinonimo della migliore letteratura statunitense, la vincitrice del premio Pulitzer per la narrativa 2009 con Olive Kitteridgetorna insieme a Lella Costa, storica amica della kermesse letteraria.
DOMENICA 10 SETTEMBRE: Ore 10.30 – Palazzo San Sebastiano – € 6,00 Melania Mazzucco e Giancarlo Santone: NOI SIAMO CON TE. Quando la letteratura parte dalla cronaca e racconta gli eroi nascosti nascono libri come Io sono con te di Melania Mazzucco. La storia di due donne, una la scrittrice e l’altra, Brigitte, fuggita dal Congo e arrivata a Roma, dove si ritrova sola e completamente abbandonata a se stessa, finché qualcuno non le tende una mano. Viene infatti accolta al Centro Astalli, dove trova finalmente aiuto e, soprattutto, calore umano. Qui Giancarlo Santone diventa il suo psichiatra e il suo punto di riferimento in un mondo del tutto estraneo e, a tratti, crudele. Di storie come quella di Brigitte ce ne sono a centinaia, storie di donne e madri che fuggono alla ricerca di un futuro portando con sé non bagagli, ma esperienze, ricordi, sofferenze, insomma vite intere, che pian piano tentano di ricostruire grazie all’aiuto di persone come il dottor Santone. E che la letteratura può rendere universali.
Ore 11.30 – Conservatorio di musica “Campiani” – € 6,00 Barbara Lanati, Laura Lepetit e Giulia Niccolai: LA VITA CUBISTA DI GERTRUDE STEIN, letture di Anna Nogara. “Si vive su questa terra e non si può andar via e pure c’è uno spazio dove sono le stelle che è illimitato e questa contraddizione è in ogni uomo e in ogni donna”. Gertrude Stein è stata un’intellettuale assolutamente inclassificabile, irruente, volitiva, in ogni senso fuori misura. Emigrata dagli Stati Uniti ed entrata a piedi pari nella Parigi delle avanguardie di inizio Novecento con l’intenzione di diventare una scrittrice, nella sua leggendaria casa di rue des Fleurus ha ospitato Picasso, Picabia, Braque, Dalí, Hemingway, Fitzgerald e tutti gli artisti imprescindibili del proprio tempo. In occasione della nuova edizione della sua Autobiografia di tutti, nella storica traduzione di Fernanda Pivano, Laura Lepetit – prima editrice italiana del libro –, la poetessa Giulia Niccolai e Barbara Lanati, studiosa di letteratura anglo-americana, dedicano un omaggio a tre voci a questa straordinaria autrice, che ha acceso gli entusiasmi di intere generazioni di letterati, pittori e femministe.
Ore 15.00 – Tribunale – € 6,00 Federica Ambrosini e Andrea Molesini con Danilo Craveia: PROCESSO A ISABELLA DELLA FRATTINA. Isabella della Frattina, nobildonna circondata da amicizie eterodosse, è processata tra 1568 e 1570 dal Sant’Uffizio per eresia. Accusa rara per una donna, che cadrà anche per merito del giurista Cornelio Frangipane di Castello. Sullo sfondo la vita veneta della seconda metà del ‘500 e una figura femminile che non si adegua al ruolo e alle costrizioni che la società del tempo le impongono, dotata di raffinata cultura, di viva intelligenza, di un carattere forte e assertivo. Le riportano alla luce la storica Federica Ambrosini e lo scrittore Andrea Molesini, coordinati da Danilo Craveia.
Ore 17.30 – Archivio di Stato – Sacrestia – € 6,00 Alberto Leiss, Letizia Paolozzi e Livia Turco: UNA CARTA DELLE DONNE PER UNA NUOVA POLITICA. Un vento corale pieno di voci differenti si leva alla metà degli anni ‘80 all’interno di un PCI ormai in via di dissoluzione. Sono le donne del partito a farsi promotrici di un’iniziativa di apertura e di ripensamento dell’azione – e della parola – politica, a partire dalla forza sociale femminile e dalle ragioni del femminismo. Ne nasce un’intensa stagione di confronto fuori dalle sedi istituzionali, in cui si scopre la centralità della relazione tra le donne e si ritrova il piacere di fare politica. Il documento scaturito da quell’esperienza – la Carta itinerante delle donne comuniste – mantiene intatta – a trent’anni di distanza – la sua forza innovatrice. Sul significato storico e sull’attualità della Carta delle donne discutono Livia Turco, all’epoca responsabile femminile del PCI, Alberto Leiss e Letizia Paolozzi, autori del volume C’era una volta la Carta delle donne.
Le fonti menzionate:
1. http://www.festivaletteratura.it/it/2017/autori
2. http://www.accademianazionalevirgiliana.org/index.php?option=com_content&view=article&id=6:cenni&catid=2:generale&lang=it
L’intero programma del Festivaletteratura è disponibile al sito www.festivaletteratura.it/files/programma2017.pdf
Il prologo di presentazione generale è stato curato dall’autrice, i testi degli appuntamenti sono tratti dal sito ufficiale del Festival, mentre le foto dai riferimenti riportati.
Autrice – Patrizia Cordone – E’ un’ex dirigente bancaria, che ha svolto una significativa esperienza anche nel settore librario in qualità di redattrice per testi di saggistica e narrativa presso l’Editrice Bibliografica, Garzanti, Sellerio, Baldini & Castoldi ed il gruppo Il Sole 24 Ore-Pirola. E’ assidua lettrice di libri e coltiva le materie umanistiche, tra cui l’arte e la letteratura, oltre che la storia del novecento, il tutto meglio se declinato al femminile. E’ impegnata in varie attività di volontariato dal genere filantropico a quello culturale”.