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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»AFGHANISTAN E IL DIVORZIO
    Costume e società

    AFGHANISTAN E IL DIVORZIO

    Rita CugolaBy Rita Cugola21/05/2017Nessun commento3 Mins Read
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    afghanistan-divorzio
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    AFGHANISTAN. E’ IL DIVORZIO LA NUOVA ARMA DELLE DONNE

    Se rapportato a determinati contesti patriarcali e fortemente improntati a una bieca forma di misoginia, il concetto di divorzio tende ad assumere, per l’universo femminile, una valenza duplice e, paradossalmente, contradditoria: flebile indizio evolutivo da un lato; ulteriore conferma del sessismo vigente dall’altro. E’ sufficiente attingere alla cupa realtà afghana per comprendere quanto quella che parrebbe evocare un traguardo legale possa invece tradursi in una micidiale trappola sociale. Malgrado le incessanti (e talvolta tragiche) lotte emancipatorie  che dalla caduta, nel 2001, del regime oscurantista e coercitivo imposto dai Taliban hanno gradualmente trasformato il paese in una fucina di attiviste.

    Stanche di subire passivamente abusi domestici a carattere endemico, le donne sembrano aver individuato nella separazione coniugale (consentita del resto dalla stessa religione islamica) l’unica alternativa davvero valida a un’esistenza  scandita da rinunce, silenzi e sottomissione.

    E’ appunto il caso della neo divorziata Nadia, che pur consapevole delle difficoltà insite nella sua nuova condizione di single, non sembra affatto rimpiangere la decisione intrapresa: “Mi sono semplicemente avvalsa di uno dei tanti diritti che Dio ci ha concesso. Mio marito era un alcolizzato violento e dispotico, così l’ho lasciato dopo 24 mesi di matrimonio, rivendicando la mia libertà“. La 22enne Nafisi invece non è stata altrettanto fortunata: “Mi sono sposata per procura con un conoscente emigrato a Londra. Eravamo fidanzati già da 11 anni; non potevo immaginare che non sarebbe più tornato da me. Vorrei tanto divorziare, ma so a priori che sarà impossibile: lui non acconsentirà mai e io non sono una combattiva “.

    Non detenendo (a differenza dei loro spesso problematici consorti) la facoltà di sancire verbalmente lo scioglimento definitivo di un’unione ritenuta scomoda o inopportuna, le aspiranti ex mogli sono  infatti costrette  ad affrontare un iter giuridico talmente  insidioso da scoraggiare persino le più intraprendenti.

    “La complessità delle procedure divorzili è conseguenza diretta delle pesanti discriminazioni  esistenti nel territorio“, ha osservato Heather Barr, analista dell’organizzazione internazionale Human Rights Watch. “Le afghane che hanno l’opportunità di ricomininciare a vivere stanno diventando un modello da seguire, perchè dimostrano che le nozze non vanno intese come una condanna all’ergastolo. Purtroppo però non è facile trovare un avvocato estraneo ai pregiudizi e alla corruzione che dilagano  nelle aule di tribunale; non dimentichiamo poi che essendo il tasso di analfabetizzazione femminile assai elevato,  il divorzio è per molte una meta inaccessibile“.

    Non a caso  è quasi sempre il compromesso (frutto di paziente mediazione tra le parti coinvolte) a prevalere: tanto più che in Afghanistan una donna separata, autonoma e indipendente rischia di ritrovarsi  immancabilmente stigmatizzata, se non apertamente emarginata,  persino in ambito familiare.

    Per ovviare a simili inconvenienti, l’United Nation Development Program ha dunque provveduto a lanciare, nel 2014, il progetto  Legal Aid Grant Facility, finalizzato all’assistenza giudiziaria delle richiedenti: il risultato è che in meno di un triennio la percentuale dei divorzi è vertiginosamente aumentata del 12%.

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    Rita Cugola
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    Milanese del ‘59 è giornalista professionista da molti anni. Nel periodo universitario si è dedicata alle recensioni musicali e cinematografiche su istanza di Amica, Cosmopolitan, NoiDonne, Il Borghese). In seguito si è però specializzata in questioni di politica estera e problematiche sociali internazionali (con peculiare attenzione all’universo femminile islamico e al fenomeno discriminatorio globale), scrivendo per svariate testate nazionali, tra cui Panorama.it, La Padania, La Stampa e Il Fatto Quotidiano. Già autrice e conduttrice di programmi giornalistici di approfondimento in emittenti private e tv locali ha deciso di creare un blog su tematiche di geopolitica internazionale (LOOK BEYOND, ritacugola.wordpress.com). Appassionata di egittologia, sufismo e filosofia ha lavorato a lungo con (Sp)Hera, mensile di storia, archeologia ed ermetismo. Per un triennio è stata condirettore di Alganews (magazine online fondato da Lucio Giordano). Attualmente scrive per Dol’s Magazine e il mensile Storica (gruppo RBA). Grazie alla conoscenza di quattro lingue (oltre all’Arabo che sta studiando nel tempo libero) collabora attivamente con la Libreria Islamica/Edizioni Al Hikma, traducendo testi ancora inediti di carattere filosofico/religioso.

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