C’e’ un piccolo libro arancione che tutti dovremmo leggere.
Un piccolo libro scritto da una grande mente, con un grande cuore e un battito di ciglia ogni tanto.
Si, un battito di ciglia, perche’ Max Fanelli, il suo autore, scrive con la palpebra del suo unico occhio rimasto mobile.
Max , infatti, e’ bloccato dalla Sla in un corpo scatola e il suo contatto con il mondo e’ proprio tramite quel battito di ciglia ed un lettore ottico che ne traduce il pensiero su un monitor.
Eppure Max Fanelli, piu’ di tanti che urlano, si sbracciano e sgomitano per farsi ascoltare , e’ riuscito e riesce a lottare, discutere, fare opinione e smuovere coscienze intorno ad una tematica cosi importante e forte come la legge sul Fine Vita e sul testamento biologico, proprio con quell’ impercettibile battito di palpebra..
Nella sua casa dalla veranda di legno a Senigallia dove lui e la moglie Monica vivono insieme a gatti che vanno e vengono sono arrivate personalita’ di ogni tipo ( anche il Presidente della Camera Boldrini) per sostenere la battaglia per la possibilita’ di scegliere come vivere e anche come morire ,
diritto che dovrebbe essere legittima, naturale possibilita’ per ogni essere umano.
E’ arrivata anche l’Onu tempo fa, che ha nominato Max membro onorario del Giubileo dell’Educazione delle Nazioni Unite.
Insomma,tornando al piccolo libro arancione di cui vi ho scritto all’inizio,in quello c’e’ Max ,anzi,ce ne sono due.
C’e’ Max il ribelle e Massimo, quello che osserva..e racconta.
Racconta la storia di Max, Max che taglia con la sua vita di dirigente e si dedica dopo l’esperienza con Emergency alla Onlus per l’educazione dei bambini in Sierra Leone vittime della tragedia atroce della guerra .
Di Max che fa nascere tutto questo prendendo per mano Umuro , il bambino” con la pelle intrisa da sempre di olio di motori,quello che non si era mai lavato se non sotto la pioggia “ e che ora , cresciuto, aiuta altri bambini come lui , come gli ha insegnato Max “.
Ecco..questo piccolo libro di cui vi scrivo si intitola “Via Crucis fuori stagione”.
Racconta del sogno di Max Fanelli in Sierra Leone, del suo progetto e dei suoi sogni poi, ma anche dei suoi incubi, nel progredire della Sla che incatena velocemente in pochi anni il suo corpo .
Un libro che narra , certo, di un percorso di malattia , ma anche di Amore, grande, infinito.
Di amore per cose piccole che a noi sembrano ovvie e di amore per cose grandi che ci sembrano impossibili ma che proprio nella sofferenza , spesso, si raggiungono.
Amore per la propria Donna, per “baciarla in fronte..per alzarti dal letto da solo,per bere un caffe’ con la tazzina..per esplorare o mangiarti un panino a due mani, per suonare una chitarra..”, ma Amore anche per gli “altri,”per le cose che si possono fare e si devono continuare a fare per “gli altri”.
”Perche’”scrive Max” la liberta’ e’ l’insieme di piccole cose di valore non quantificabile”
Insomma, un libro meraviglioso in cui si discute di politica, di vicende umane, di migranti ,di religione , di fatti che si susseguono nella normalita’ apparente del tempo quotidiano (che sia la morte di Pino Daniele, la sentenza su Ustica o della Diaz) da una situazione ed un punto di vista che sconvolge noi cosiddetti normodotati ricchi di paturnie , di rabbie o di indifferenza che fa ripiegare,a volte, solo su noi stessi e il nostro piccolo giardino.
Pensieri che si susseguono sul mondo e sulla Vita, perche’ il Max che vediamo forte e nel pieno del suo vigore fisico nella foto di copertina, mantiene intatta non solo la lucida capacita’ di analisi del mondo che lo circonda ma anche tutta la rara capacita’ di interpretarla col filtro della poesia e dell’amore, filtro che gia’ lo aveva portato a scrivere ed esprimersi con la scrittura anche prima dell’incombere della malattia.
Non c’e’ nessun pietismo quindi nella recensione di questo libro.
Sarebbe davvero impossibile anche solo pensarlo .
Max si “incazzerebbe “moltissimo (scusate il francesismo ma Max non ama metafore inutili) ed avrebbe ragione.
Nessuna piaggeria perche’ lui e’ li bloccato da questa accidente di Sla.
La recensione e’ perche’, semplicemente, questo piccolo libro e’ davvero , davvero bello.
Perche’ regala emozioni uniche, pensieri speciali.
Perche’ e’ un libro dove leggi che “Se un uomo non lotta fino in fondo per i suoi ideali o valgono poco i suoi ideali o vale poco lui”.
Insomma, leggendo “Via Crucis fuori stagione “ vi accorgerete ,una volta chiusa l’ultima pagina di non aver letto solo la storia i pensieri di Max Fanelli ma di avere percorso anche la vostra di vita, il vostro quotidiano.
Vi renderete conto che avrete soppesato, filtrato e rivisto con occhi nuovi tutto quello che vi sembra ovvio ogni giorno ed e’, invece, infinitamente prezioso .
Chiuderete gli occhi dopo l’ultima pagina e, come e’ capitato a me la volta che ho stretto la mano solo apparentemente immobile di Max , sentirete la vostra Anima.
Quella che, chiudendo gli occhi , ci fa essere con lui sulla spiaggia che ricorda, bevendo rum, suonando una chitarra e parlando di politica, di amore o di quello che di suo avete appena finito di leggere
Perche’ le vie Crucis possono essere , e lo sono, sempre fuori stagione, lo sappiamo bene, in un modo o nell’altro lo sappiamo, ma anche l’Amore,a nche l’Amore ha percorsi strani.
Ha percorsi strani e si trova qui, incontrando Max , la sua storia e questo libro.
Alla faccia della SLA, di una Via Crucis fuori stagione e delle trappole, infinite, delle nostre Vite.
‘VIA CRUCIS FUORI STAGIONE” di Massimo Max Fanelli
Edizioni Ventura , 13 euro